Un mondo nuovo e senza nucleare!

3 aprile 2009

Che bello sarebbe vero? Poter costruire un nuovo mondo finalmente più vicino all’uomo, senza minacce ed ecologista.

C’è una persona che da qualche tempo mi incuriosisce molto, è Barak Obama il nuovo presidente degli Stati Uniti. E’ sicuramente molto carismatico e ultimamente sta portando avanti azioni ed iniziative che mi fanno sperare in qualcosa di nuovo.

Intendiamoci, è pur sempre un figlio del capitalismo e probabilmente non vedremo mai dei cambiamenti radicali, ma al momento mi piace stare a guardare ed osservare come si muove.

Proprio oggi ha parlato a circa 4000 ragazzi e questo è ciò che dice a riguardo un articolo di Repubblica.it

I quattromila studenti lo hanno accolto con una lunghissima ovazione, fotografandolo a lungo con i telefonini e lui subito ha promesso di lavorare per “un mondo senza armi nucleari, unito pacifico e libero” e di battersi contro il cambiamento climatico e “l’inquinamento che sta uccidendo il nostro Paese”. Ha infiammato i ragazzi con il suo slogan preferito della campagna elettorale: “Questa è la nostra generazione, questo è il nostro tempo”, poi gli ha raccontato che “il G20 summit a Londra è stato un successo perché tutti hanno lavorato insieme: siamo entrati in una nuova era di responsabilità”.

A questi giovani che raccontano di essere venuti per vedere “l’uomo del cambiamento” e che lo amano – come racconta Aurelie, che ha 17 anni e viene da un liceo di Colmar in Alsazia – perché “sta mettendo fine alla guerra di Bush in Iraq” ha promesso: “Non ci interessa occupare l’Afghanistan, abbiamo troppe cose da fare per ricostruire l’America, ma abbiamo il dovere di lasciare un Paese libero e sicuro”.

Parla di “liberté, egalité, fraternité” e dei valori comuni che lo hanno spinto a chiudere Guantanamo “perché gli Stati Uniti d’America non torturano”, gli studenti lo appaludono a ripetizione e lui – prima di cominciare a rispondere alle loro domande – cita Robert Kennedy per dire che “viviamo in un mondo rivoluzionario e il cambiamento è nelle mani dei giovani”.

Purtroppo però in quello stesso contesto c’era un altro personaggio che invece mi lascia ogni volta senza parole per la tristezza che mi trasmette e per come rende ridicolo il nostro paese: Silvio Berlusconi.

Nello stesso articolo a cui ho fatto riferimento si parla infatti di lui e di come abbia cercato di mascherare la magra figura che ha fatto durante il recente G20.

La foto di Berlusconi che abbraccia Obama e Medvedev prendendoli alle spalle e alza il pollice destro è diventata l’immagine più famosa del G20 di Londra. Oggi impazza su tutti i giornali inglesi, Financial Times compreso, ieri sera era il pezzo forte di tutte le dirette e i notiziari dei network americani e occupava l’intera home page del più famoso sito politico americano: l’Huffington Post.

Con quel gesto che, sommato al rimprovero della regina Elisabetta e alle battute da bar della conferenza stampa, ha dato un’immagine sopra le righe del premier italiano, Berlusconi è riuscito però a cancellare nell’immaginario collettivo italiano e internazionale una serie di verità per lui spiacevoli.

La prima è che è l’unico premier dei Paesi del G8 a non aver avuto un incontro con Barack Obama. La seconda è che gli americani non sanno che farsene della sua offerta di fare il mediatore con i russi, glielo hanno detto chiaro il mese scorso, sottolineando che Obama parla direttamente con Medvedev e non vuole confusioni e interventi esterni. La terza è che al G20 l’Italia non ha avuto nessun ruolo chiave e nemmeno incontri bilaterali degni di nota. Ma Berlusconi, che conosce alla perfezione i meccanismi della società dello spettacolo, ha preso al volo l’opportunità di cancellare la sostanza mandando un messaggio che dice al mondo esattamente contrario: il premier italiano è amico di Obama, sta al centro dei giochi e dell’attenzione, lo ha avvicinato ai russi e sta sopra di loro come il più navigato della compagnia.

Questo voleva Berlusconi e questo è riuscito a dire con quella foto che ai palati fini appare grottesca. Tanto che sull’Huffington Post, che è il sito internet più popolare nella sinistra chic americana, l’immagine non è stata messa per prendere in giro Berlusconi ma per rappresentare il successo del G20. Il titolo era: “Pollici alzati” come se il merito fosse del Cavaliere.

Lascio a voi i commenti per questa performance davvero imbarazzante.